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Cristian Simoni (a cura di), Tra cura e educazione: Intervista ad un medico e due psicoterapeuti, Studium Educationis, rivista quadrimestrale per le professioni educative, Anno XX, n.2, Giugno 2019
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Sappiamo che non può esserci successo educativo senza il coinvolgimento dell’allievo e che, per ottenerlo, è indispensabile creare con lui una buona relazione, un rapporto che lo faccia sentire accolto, importante… pur con le difficoltà delle quali è portatore. Il resto: contenuti, valutazione, impegno, viene dopo, in quanto il senso di responsabilità può esser così esiguo da non rappresentare una risorsa e l’attenzione, così raramente esercitata e sviata da traumi, da non supportare affatto il lavoro scolastico. Sappiamo di non poter dire di aver svolto un completo lavoro educativo se i giovani che abbiamo seguito non sono divenuti capaci di rapportarsi agli altri con correttezza. I richiami, i colloqui con i genitori, le note, le sospensioni e perfino le bocciature possono risultare inefficaci nei casi più problematici, mentre il reale interessamento a comprendere l’origine delle difficoltà porta ad una forma di empatia che innesca il ciclo virtuoso della considerazione, della tenerezza e della complicità.

Obiettivo del testo è fornire spunti, esercitazioni e percorsi di autoformazione per la crescita personale atti a potenziare le proprie capacità relazionali in vista della padronanza di quelle dinamiche che possono facilitare un rapporto più armonioso con se stessi e con gli altri. Eh sì… In grado di instaurare buone relazioni è un individuo in armonia con se stesso. Un individuo che si è dedicato alla conoscenza di sé, che ha imparato dai propri errori, che ha affinato la propria sensibilità divenendo capace di tolleranza. Un individuo competente nella sfera emotiva, desideroso di capire, di incontrare e di rinnovarsi. Alla fine, l’unica persona alla quale abbiamo titolo di chiedere un cambiamento siamo noi stessi.

 

E magari è proprio questo il modo più efficace per cambiare il mondo attorno a noi.

 

Il Focus principale del testo si potrebbe riassumere in questo modo: docenti, genitori e discenti, per potersi relazionare in modo costruttivo, devono intraprendere percorsi formativi che consentano loro di esprimere la miglior versione di se stessi. È nostro intento presentare itinerari di competenza relazionale sperimentati e motivare il lettore ad utilizzare quelli che ritiene utili a se stesso o ai giovani ai quali si sta dedicando. La consapevolezza delle dinamiche che si attraversano porterà una certa decantazione al picco delle reazioni conflittuali e l’autoascolto indotto dalle attivazioni proposte potrebbe aprire ad una migliore focalizzazione dei problemi vissuti, attrezzandosi per affrontarli con maggiori competenze relazionali.





  • A cura di R. Taddei, (1992) “Danzare insieme la vita”, LDC, Leumann (To)
  • A cura di R. Taddei, (1997) “Navigheremo insieme se...", LDC, Leumann (To)
  • A cura di R. Taddei, (2001) “Compagni di viaggio”, LDC, Leumann (To)
  • A cura di P. Frignani e A. M. Quarzi, (2003) “Gli Esclusi di Minerva”, contributo di D. C. Seghi con i Capitoli "La dispersione nella scuola dell’obbligo" e "La gestione delle emozioni nella relazione educativa",  Tecom Project Ferrara.
  • A cura di P. Frignani, V. Bonazza, (2005) “Ascoltami...per favore”, contributo di D. C. Seghi con il Capitolo "Agenzie educative extrascolastiche e disagio adolescenziale", Tecom Project, Ferrara.
  • A cura di R. Taddei, (2006) “Cammini di relazione”, LDC, Leumann (To)
  • Lodi D., Seghi G., Barbieri M., Buiani M., (2014) "Corporeità e difficoltà di apprendimento", La Scuola, Brescia.
  • Lodi D., Seghi G., Ruviero G., (2019) "Educare alle relazioni nella scuola e nella vita", Sette Città, Viterbo.
  • A cura di Bonazza V., (2014) "Strumenti di valutazione. Percorsi docimologici per l'insegnante", contributo di G. Seghi con il capitolo "Suggerimenti per ottimizzare la qualità dell'interrogazione", ARACNE, Rimini.